Sierra Leone

La Sierra Leone è un paese con tradizioni molto radicate che arricchiscono fortemente sia l’islam, la religione maggioritaria, sia il cristianesimo.
I primi protagonisti di una forte diffusione della religione cristiana furono gli schiavi liberati, che si erano convertiti in America, e , in seguito, alcuni missionari irlandesi avevano accompagnato i colonialisti inglesi fino a Lunsar già prima della seconda guerra mondiale.
Nei primi anni ‘50 quattro missionari saveriani partirono da Parma per stabilirsi nell’entroterra della Sierra Leone: molti li seguirono negli anni successivi.

A Lunsar arriva padre Attilio Stefani di Fontanaluccia (MO) che vi resterà fino alla sua morte nel 1994 e che viene ricordato come il missionario costruttore dato che nella sua lunga permanenza costruì con le sue mani centinaia di edifici fra scuole, chiese (anche la cattedrale di Lunsar, la chiesa più grande del paese), cliniche, magazzini e ponti.
Una delle cose che colpì fortemente Padre Attilio fu la difficile condizione della donna e, per migliorare la situazione, fece richiesta di una comunità di missionarie che si occupassero dell’istruzione femminile.
Nel 1959 giunsero così le prime Clarisse missionarie dal Messico.
Grazie alla presenza delle suore molte bambine e ragazze di Lunsar hanno potuto avere un’istruzione e la speranza di un futuro migliore.
I missionari non hanno mai abbandonato il “loro” popolo e persino durante la guerra hanno scelto di restare a fianco della gente. Molte strutture sono state danneggiate o distrutte e molti di loro hanno vissuto esperienze terribili come padre Mario Guerra, rapito dai ribelli e tenuto prigioniero per tre mesi nella foresta. Altri invece hanno perso la vita, come le quattro suore della carità uccise durante l’assedio di Freetown.
Oggi a Lunsar operano 3 missionari italiani dei padri giuseppini e 8 suore clarisse Missionarie.
Le missioni gestiscono 1 asilo, 3 scuole elementari, 2 scuole medie, 2 colleges e 2 scuole professionali, ospitando in tutto oltre 5000 studenti.

La serietà della preparazione offerta è riconosciuta a livello nazionale.

Lunsar

Le suore Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento sono arrivate in Sierra Leone nel Settembre del 1960 su richiesta del vescovo di Makeni Monsignore Augusto Azzolini, saveriano. Vista la difficoltà che i genitori avevano nel mandare a scuola le ragazze da subito si presero a cuore la loro educazione e aprirono a Lunsar una scuola elementare femminile.

Nel 1965 iniziarono l’insegnamento nella scuola secondaria (medie e superiori). Col tempo i genitori presero coscienza dell’importanza della educazione e la scuola venne frequentata da ragazze non solo di Lunsar, ma di tutta la Sierra Leone. Le suore avviarono allora anche la costruzione di un collegio, realizzato per ospitare le ragazze che provengono dai villaggi lontani e che durante l’anno scolastico restano quindi a vivere in questa struttura (ad oggi ci sono circa 80 posti letto).

Seguirono la costruzione dell’asilo per bambini dai 3 ai 5 anni e poco dopo l’avvio di una scuola professionale per offrire alle donne la possibilità di trovare un lavoro per crescere una famiglia e avere una vita più dignitosa. In particolare frequentano studi di economia domestica e corsi per diventare sarte, parrucchiere o ragioniere.
Anche al di fuori dell’insegnamento, le suore sono un punto di riferiemnto per la comunità loale: animano e partecipano ai gruppi di preghiera, preparano ragazzi e ragazze per i sacramenti e visitano le famiglie per conoscere più da vicino i bisogni delle studentesse.
Inoltre, in collaborazione con i frati Fatebenefratelli che gestiscono l’Ospedale San Giovanni di Dio, le suore offrono supporto ai malati e alle loro famiglie.

L’Associazione Sud Chiama Nord si impegna ogni anno per aiutare le suore nel portare avanti le attività della missione.

Nel 2003 è iniziato un progetto di collaborazione che prevede l’avvio di una scuola estiva della durata di un mese che viene portata avanti da giovani volontari che hanno voglia di partire per fare una esperienza missionaria e vivere a stretto contatto con i bambini. Durante l’anno Sud Chiama Nord organizza quindi alcuni incontri per formare il gruppo di ragazzi (di solito circa 15-20 persone) che partirà, generalmente nel mese di Agosto, per realizzare il campo missionario.

Ad ogni ragazzo, o ad ogni coppia di ragazzi, verrà assegnata una classe di bimbi delle elementari; tutte le mattine i volontari saranno quindi impegnati nell’organizzare lezioni e momenti di gioco per i bambini. Al pomeriggio i ragazzi potranno invece dare il proprio contributo in lavori manuali e di manutenzione della scuola.

Le suore gestiscono anche una clinica sanitaria, quindi solitamente i volontari che hanno competenze in ambito medico o infermieristico durante la mattina lavorano presso la clinica, offrendo un contributo che è davvero sempre prezioso. Durante i weekend si ha sempre la possibilità di visitare altri villaggi e vedere le missioni che le suore hanno nel Paese.
Si tratta di una esperienza intensa e coinvolgente: un mese che cambia la prospettiva con cui osserviamo la nostra vita, che mette in discussione noi stessi e da cui si torna a casa con il cuore allargato, la mente diversa e nuovi e forti legami di amicizia.
Alcuni volontari hanno deciso di scrivere una breve testimonianza della loro esperienza in questo campo… potrete leggerle qui

Manghe Bureh

Nel 2008, unendosi al ramo maschile della congregazione (Missionari di Cristo per la Chiesa Universale), le suore Missionarie Clarisse aprirono una terza comunità a Mange Bureh, un villaggio vicino alla costa ovest ai confini con la Guinea. Un posto abbastanza povero nel quale la gente fa fatica anche a mangiare. Il primo obiettivo fu quello di aprire una scuola elementare.cucina_manghe

Da allora ad oggi (anno scolastico 2015/2016) la scuola è cresciuta molto fino ad arrivare al numero di 450 bambini iscritti. La nostra associazione da alcuni anni si e’ presa l’impegno di offrire a tutti loro il pranzo giornaliero (principalmente riso) nei giorni di scuola.

La somma totale richiesta annualmente e’ di 7000 Euro. Se si fanno i calcoli significa che in totale fornire il pasto ad un bambino per 200 giorni all’anno costa 15-16 Euro, cioè 0,075 Euro al giorno, e per la maggior parte dei bambini questo è l’unico pasto giornaliero che hanno la possibilità di fare.

Mile 91

Nel 1984 sotto richiesta di un altro sacerdote saveriano, la congregazione aprì una seconda comunità nel paese di Miglia 91 fra Masiaka e la città di Bo nel sud del paese.
L’apostolato che le suore svolgono da allora è la cura dei malati. La clinica ormai è cresciuta tanto dai primi giorni in cui avevano solo due stanze, e oggi è un importante punto di riferimento anche per le persone del villaggi vicini.

Dal 2015 è in costruzione un nuovo reparto di maternità che si unirà alla clinica già esistente.
A fianco potete vedere una foto di Febbraio 2016. Per questo progetto stiamo dando supporto all’associazione Calcio Dilettanti e Solidarietà che sta per inviare alla missione tre container con piastrelle e altro materiale di costruzione. Manca molto e servono ancora tanti aiuti. Sud Chiama Nord si sta occupando di reperire il necessario per attrezzare la sala chirurgica.

Questa piccola comunità ha bisogno di esperti che prestino servizio nella clinica. Essa copre chilometri e chilometri di villaggi sprovvisti di un qualsiasi appoggio sanitario. Accedono ogni giorno circa 70 persone, di cui l’80% è formato da bambini al di sotto dei 14 anni. Cerchiamo ginecologhi e ostetriche per poter garantire supporto ai volontari del posto che possano lavorare in clinica o presso la maternità della struttura.